Thursday 3 December 2015

NOTA STAMPA DELLA FIUV SULLA PREGHIERA PER GLI EBREI DI VENERDÌ SANTO

La preghiera per gli Ebrei in uso nella forma straordinaria della liturgia di Venerdì Santo continua ad essere sorgente di commenti e malintesi, per cui la Federazione Internazionale UNA VOCE intende rispondere come segue:


DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DE LA FIUV,
Mr. FELIPE ALANÍS SUÁREZ

È stata per evitare dei malintesi riguardo la preghiera per gli Ebrei di Venerdì Santo la ragione per cui Papa Benedetto XVI compose nel 2008 l’attuale versione per il Messale di 1962, la quale è chiaramente fondata su ciò che è essenziale nel Cristianesimo, cioè: l’accettazione di Cristo come Salvatore di tutto il mondo ed il desiderio che tutte le persone si salvino. Gli Ebrei sono menzionati per il loro particolare ruolo nella Storia della Salvezza e per la speciale premura che dobbiamo avere verso i nostri “fratelli maggiori” (come li chiamò il Papa San Giovanni Paolo II). La preghiera si augura l’incorporazione della stirpe ebrea (alla quale appartennero Gesù Cristo ed i suoi primi discepoli) al disegno di salvezza operato sulla Croce dal Verbo incarnato, tramite la sua riconciliazione che, secondo l’insegnamento di San Paolo, sarà compiuta solo alla fine dei tempi.

La FIUV è convinta che qualsiasi malinteso riguardo la preghiera di Venerdì Santo per gli Ebrei va chiarito nel contesto del Magistero della Chiesa senza dissimulare i tesori della nostra Fede.

Noi, fedeli attaccati alla forma straordinaria del Rito Romano, ammettiamo che chiedere al Signore la grazia di condividere con tutti i nostril fratelli la gioia della salvezza in Gesù Cristo è un atto di umilità e amore disinteressato e un’opera spirituale di misericordia.

La FIUV rifiuta energicamente ogni l’odio e l’ostilità verso il popolo Ebreo e ogni forma di ingiusta discriminazione.

Ulteriori osservazioni

Anche se nella peghiera per gli Ebrei nel Novus Ordo non si menziona esplicitamente il riconoscimento di Cristo come Salvatore dagli Ebrei, altre preghiere della liturgia nella forma ordinaria lo fanno. I Vespri nella Liturgia delle Ore della Domenica di Pasqua contiene la petizione perchè “Il popolo ebraico riconosca in te il Messia atteso e sperato”; i Lodi del 31 dicembre include l’intercessione:  “Cristo, Uomo-Dio, Signore e figlio di Davide, che hai dato compimento alle parole dei profeti, fa' che il popolo d'Israele riconosca in te il Messia e Salvatore”.

Nelle loro preghiere quotidiane, gli Ebrei pregano per la conversion di ·tutti gli empi della Terra”. Il Rabbino Jacob Neusner, nel rispondere alle critiche rivolte alla preghiera per gli Ebrei del 2008, mette in rilievo il parallelo con la preghiera Ebrea per la conversione di “tutti gli empi della Terra”. Il Rabbino Jacob Neusner, nel rispondere alle critiche rivolte alla preghiera per gli Ebrei del 2008, la mette in parallelo con la preghiera Ebrea e osserva “La preghiera cattolica manifesta lo stesso spirito altruista che caratterizza la fede del giudaismo”. (Die Tagespost,23 Feb 2008)[i]

Il cardinale Walter Kasper ha difeso la preghiera del 2008, spiegando che la speranza che gli Ebrei accettino Cristo –che sarà compiuta soltanto da Dio e non da un mirato proselitismo, e scatologicamente (cioè alla fine della Storia), altro non è che una necessaria conseguenza della fede cristiana.

“Un dialogo sincero tra ebrei e cristiani, infatti, è possibile solo, da un lato, sulla base della comunanza nella fede nell'unico Dio, Creatore del cielo e della terra, e nelle promesse fatte ad Abramo e ai Padri, e, dall'altro, nella consapevolezza e nel rispetto della differenza fondamentale che consiste nella fede in Gesù quale Cristo e Redentore di tutti gli uomini. ” (L'Osservatore Romano 10th April 2008)[ii]


CONTESTO

La preghiera per gli Ebrei usata oggi nella forma straordinaria è stata composta da Papa Benedetto XVI nel 2008, come risposta alle inquietudini riguardo la formulazione della precedente preghiera e dice così:

“Preghiamo per gli Ebrei. Il Signore Dio nostro illumini i loro cuori perché riconoscano che Gesù Cristo è il salvatore di tutti gli uomini”.


Essa è recitata in latino una volta all’anno nel piccolo numero di chiese in tutto il mondo dove il Venerdì Santo viene celebrato nella forma straordinaria. Fa parte di una serie di preghiere solenni per diverse categorie di persone, sia dentro sia fuori dalla Chiesa, le ultime dedicate agli eretici ed i pagani. In ognuno dei casi il celebrante chiede Iddio delle grazie per loro. each case the celebrant prays for God’s graces for them. Questo schema è ripreso nel Messale riformato del 1970 (Novus Ordo), anche se la formulazione delle preghiere è differente.[1][iii]

La preghiera è fondata sulla Scrittura, notevolmente San Paolo. L’immagine del “lume” penetrando i cuori degli Ebrei è tirata da 2 Cor 4: 3-6; San Paolo parla dell’eventuale conversione degli Ebrei in Rom 11: 25-26. Rom 11: 29 dice dell’Alleanza Ebraica che Dio “mai revoca le sue promesse”, versetto citato dal decreto Nostra aetate del Vaticano II e dal Papa San Giovanni Paolo II, come la base per un affetto particolare e rispetto che I cristiani devono al popolo Ebreo.[iv]







[i] Il testo integro dell’articolo può consultarsi in italiano seguendo questo vincolo:

[ii] Il testo integro dell’articolo può consultarsi in italiano seguendo questo vincolo:

[iii] Le diverse version della preghiera di Venerdì Santo per gli Ebrei si può trovare sulla Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Oremus_et_pro_perfidis_Judaeis

[iv] Romani 11: 29: “perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!”. Citato da Nostra aetate 4, e dal Papa San Giovanni Paolo II nell’allocuzione rivolta alla communità ebrea di Berlino, a Magonza il 17 Novembre 1980.

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